Il Pianeta proibito …musical che passione!

di EMANUELA CASSOLA

Salsomaggiore, meta di turismo, benessere e Miss Italia, riapre le porte del Teatro Nuovo, recentemente ristrutturato, situato nel centro della città, sul viale alberato, promenade ideale, per passeggiate d’altri tempi, che dopo la ricostruzione della Grande Guerra, vide rappresentate due Opere liriche. Il Rigoletto e il Barbiere di Siviglia, e nel 1950, la Tosca, con la presenza straordinaria di Maria Callas. In questa cornice, di circa 900 posti a sedere, oggi , va in scena il Pianeta Proibito, musical scritto da Luca Tommasini, ballerino, coreografo e, in questa veste regista. Lo spettacolo tratto dal testo originale di Bob Carlton, ispirato all’omonimo film del 1956, Forbidden Planet, ha come protagonisti ,Miranda, interpretata da Lorella Cuccarini, e Capitan Tempesta, il cui ruolo, è affidato ad Attilio Fontana, attore e cantante televisivo. Lo scienziato Prospero, vibrante della voce matura di Pietro Pignatelli, cuce i dialoghi con il personaggio di Ariel , il robot, ideato dalla stessa mente del suo inventore e i promettenti giovani cantanti di XFactor, protagonisti insieme a due validi ballerini acrobati, del cast fantasy. Se , la trasmissione di Amici, ha proseguito a far lavorare i propri ragazzi nell’interpretazione di se stessi a teatro come nello spettacolo A un passo dal Sogno , qui, l’operazione è più ambiziosa e vive di vita propria, pur avendo come ingredienti, alcuni elementi noti al pubblico. Non vengono risparmiate, nemmeno le apparizioni in video, di Morgan, Facchinetti e Mara Maionchi, con le sue esilaranti e sboccate battute e l’improbabile pronuncia inglese. Un’astronave atterra sul Pianeta Proibito, carica di effetti speciali, laser, giochi tridimensionali, una ricerca di tecnologia a volte ridondante, volutamente veloce, che non lascia il tempo di gustare l’azione del gesto, la lettura del movimento, così indispensabili all’osmosi, al dialogo tra il pubblico e l’artista. L’operazione del regista, di annullare l’azione spazio temporale delle scene in sequenza, ben si colloca nel passaggio, tra dimensione dell’animazione a fumetto, con il tema dei sentimenti, raccontato come in una pellicola rallentata e opacizzata dal tempo, assumendo i dialoghi teatrali shakesperiani del corteggiamento amoroso al balcone di Giulietta e Romeo. La bravura, e gli anni maturati in America, giovano all’eclettico Tommasini, confezionando, per gli otto interpreti, ruoli calzanti e convincenti. Il cammeo del musical, come da copione, ha una prima donna, Lorella. La Cuccarini nazional popolare. La Carrà del terzo millennio. Colei che, beniamina di tante trasmissioni condotte da Pippo Baudo, ha tenuto testa al confronto con Heater Parisi, Alessandra Martines ed altre showgirl televisive in divenire. Il musical è, la matrice teatrale, capace di fare emergere al meglio le qualità di questa artista, donna madre, moglie, insomma, un’irriducibile perfezionista. La bellezza di porcellana di Lorella, incornicia movenze aggraziate, anche in semplici inchini, indossando abiti romantici di tulle purpurei, mentre grintosa abbozza i passi con vertiginosi tacchi, rivestita solo delle sensuali note dello strumento, corpo a corpo con le nude movenze, in un assolo rock graffiante. Il musical è tale , perché gli appartengono i tempi, lo swing, i testi in lingua originale inglese, a cui si potrebbero aggiungere al massimo i sottotitoli in italiano…in questo caso l’operazione riesce.