GLI EROI SECONDO CLINT EASTWOOD

di Michele Fraternali

CLINT EASTWOODVisti i tempi che stiamo vivendo, solo lo straordinario Clint Eastwood può ancora farci credere che gli eroi esistano e che sono in mezzo a noi. Il loro destino magari risulterà ironico, ma sono là a puntellare la Storia. Cinquanta anni di cinema, di cui trenta da regista, negli anni l’orgoglioso patriota Eastwood ha messo in scena le atrocità della guerra, ha indagato l’aldilà, rivelato la passione tra uomo e donna, ricordato Mandela, raccontato il problema della droga e sviscerato il dramma dell’eutanasia. Il corriere (the mule) è tratto da una storia vera, quella di un uomo anziano che non può più rimediare alle sue assenze di marito e padre, che trovatosi sul lastrico accetta di diventare un corriere della droga. Un film on the road, senza fronzoli, implacabile, a tratti divertente, dove l’uomo braccato dall’FBI e dai narcotrafficanti, grazie alla nipote comprende le priorità della vita. Ed è proprio nel finale che affiora l’anima vera dell’ottantottenne Eastwood, carica della sua forza etica e morale, dove anche quando le situazioni precipitano, bisogna comunque prendere di petto la situazione e farsi carico delle proprie responsabilità. Uno sguardo sulla società contemporanea misto di candore e sfrontatezza, intelligenza e sana leggerezza e contemporaneamente una disamina sul tempo trascorso e quello che resta da vivere.