Danza in Fiera, tra novità e tradizione

di EMANUELA CASSOLA SOLDATI

Nella cornice suggestiva della Fortezza da Basso di Firenze, si è conclusa la nona manifestazione internazionale di Danza in Fiera, battezzata da una pioggia incalzante, che non ha arretrato l’affluenza di numerosi giovani, desiderosi di partecipare alle master class, stage, concorsi, audizioni, con i Maestri e artisti convenuti da ogni dove, per questa unica occasione annuale irripetibile. Novità, generazione, bellezza. Forse non è un caso che, in questa edizione si siano ritrovati insieme i grandi nomi ed interpreti della Danza mondiale nazionali ed internazionali, sotto una buona stella. Coincidenza o meno, la nona Edizione della rassegna, per il significato numerologico del n.9, nella mitologia greca, il nove si collega alle Nove Muse, delle quali Tersicore, musa della danza sacra, è la nona e la più potente. Momenti senza tempo. Attimi da immortalare nella memoria, con scatti fotografici, gli incontri e gli abbracci tra le ètoile e le icone del Balletto. La Signora della danza per eccellenza, Carla Fracci, insieme a Vladimir Malakhov, considerato il danzatore del Secolo, e poi ancora il Maestro Raffaele Paganini, disponibile e versatile come pochi e Liliana Cosi, ambasciatrice dell’Arte tersichorea nel mondo. …”Perché la Danza”…, come cita dalle stesse parole, la sig.ra Cosi,…” è un ‘Arte eccelsa, non uno sport!. La pratica sportiva presagisce una performance fine a se stessa. L’atto creativo è comunicazione, dialogo, per questo motivo è Arte”…. L’allenamento del ballerino a livello agonistico, rientra per intensità e standard qualitativi nelle pi ù alte pratiche sportive….Ma non è sport fine a se stesso. E’ Arte, Cultura!. CONCETTO nel terzo Millennio, ancora poco sentito, dai nostri rappresentanti ministeriali al Governo. Monito questo, per risvegliare dal torpore in cui giace l’Arte italiana in generale da circa sessant’anni , e la mala gestio, di chi non ha saputo valorizzare e trasformare in forza lavoro, il settore della Danza e del Teatro sempre più emarginato. Per cui, a Danza in Fiera vince, la tradizione. La professionalità di chi con tenacia a saputo sopra ogni cosa, ristrettezza, tagli ai bilanci, al fondo comune dello spettacolo, dare speranza, alle nuove generazioni, infondendo tenacia, disciplina , spirito di abnegazione, verso l’apprendimento della pratica dell’Arte tersichorea, attraverso lo studio, senza il quale viene meno il concetto di evoluzione, trasformazione ed elevazione dello spirito dell’uomo. Una costante educazione all’allenamento perpetuo nel tempo.