VISTI DA…

di MICHELE FRATERNALI

Il ragazzo con la bicicletta 

Cyril si ritrova in un orfanotrofio dopo essere stato abbandonato dal padre, ma il ragazzino si ostina a ritrovare il genitore. Ad aiutarlo ci sarà una giovane parrucchiera conosciuta per caso. I fratelli Dardenne con uno sguardo lucido, sincero e spietato, ma con un fondo di speranza, trattano un tema delicato come quello del rapporto genitori – figli nell’epoca della frantumazione familiare. I registi colpiscono senza lasciare tregua allo spettatore, costruendo una sorta di fiaba stilizzata, a tratti superficiale, ma comunque coinvolgente.


Il cigno nero 

Nina è una giovane e ambiziosa ballerina, che ottenuto il doppio ruolo di cigno bianco e nero nel più classico dei balletti, non è sicura di riuscire ad interpretare il lato oscuro e seducente della regina dei cigni. Natalie Portman è la strepitosa ed inquietante protagonista di un film ambizioso e raffinato, che esplora il lato oscuro della materia umana, partendo dal dramma per poi sconfinare senza tante sottigliezze nell’horror psicologico. Sogno e realtà si (con)fondono, costringendo lo spettatore sul baratro, con la sensazione di cadere da un momento all’altro. Un’opera sul doppio, piena di rimandi simbolici e di musiche che accompagnano e fanno da contrappunto ad una vicenda intensa e fortemente drammatica. Una menzione per la sequenza di sesso lesbico, che è fra le più sensuali degli ultimi anni.


Harry Potter e i doni della morte – parte seconda 

Siamo giunti alla fine, allo scontro finale tra Voldemort (uno straordinario Ralph Fiennes) e il mago più celebre al mondo. Un duello sempre più gotico, dove il Bene e il Male si (con)fondono, afferrando quell’ambiguità presente anche nel complotto più oscuro e malvagio. Imperversano come sempre gli effetti speciali, ma il regista (il quarto della saga) trova il passo giusto realizzando, forse non il migliore film della saga, ma di certo un epilogo dignitoso. Manca l’atmosfera del primo episodio e tutto ha il sapore dell’addio, come se ogni sequenza fosse sacrificata all’azione. Una cosa è comunque certa, la saga di Harry Potter non sarà un capolavoro autorale, ma è entrata con merito nella storia della Settima Arte quanto meno come un eccellente lavoro di squadra.