VISTI DA…

di MICHELE FRATERNALI

Lo stravagante mondo di Greengberg 

Roger, reduce da un esaurimento nervoso, decide di trascorrere qualche settimana a casa di suo fratello. L’incontro con gli amici con cui aveva malamente interrotto i rapporti e l’intrecciare una relazione con una giovane ragazza è l’occasione per rimettersi in discussione. Una vicenda molto meno semplice e lineare di quanto possa sembrare, vista l’eccezionale complessità di uno dei personaggi cinematografici più interessanti degli ultimi anni, che rappresenta anche l’occasione per Ben Stiller di scrollarsi di dosso l’etichetta di attore demenzial – grottesco. Inquietante, a tratti ansiogeno, ma con estrema lucidità il film mette in evidenza l’urgenza che ogni essere umano ha di essere amato, utilizzando i toni della commedia, senza abbandonare un retrogusto amaro che non lancia alcun messaggio, ma che fornisce parecchi spunti di riflessione.


Habemus Papam 

Il papa appena eletto viene travolto dall’inattesa responsabilità ed entra in crisi depressiva. I cardinali decidono di aiutare il nuovo Pontefice attraverso la psicanalisi. Michel Piccoli è straordinario nell’incarnare sul suo volto stanchezza, sofferenza e perplessità, mentre Moretti offre la sua miglior prova d’attore impersonando uno psicanalista (il più bravo di tutti…) ateo e irascibile che strappa risate a scena aperta. Incipit originale e curioso che racconta le angosce e le fragilità di un uomo, alternando sequenze di straordinaria intensità e trovate geniali (il torneo di pallavolo), immagini di repertorio e scenografie sontuose a cui il Moretti regista aggiunge un tocco più surreale del solito. Un film rispettoso, non anticlericale, con qualche lungaggine soprattutto nella prima parte, che dividerà critica e pubblico, come ogni film del regista di Palombella rossa, ma stavolta di certo non lascia indifferente.