INTERVISTA A ISMAEL IVO

Il corpo in progressione della Biennale Danza

di EMANUELA CASSOLA

In questi sterili ed aridi tempi, in cui, la Cultura e le Arti in generale , sono penalizzati dai tagli economici del FUS, nel nostro bel Paese, flebili ma costanti lumi, riscaldano le intenzioni di virtuosi artisti e uomini di saggezza, che credono fortemente e vivamente nella trasformazione culturale dell’umanità nel terzo Millennio.

Quest’anno, è il settore Danza, ad avviare le attività della Biennale di Venezia, senza un vero Festival , come negli anni precedenti, ma con un Progetto corposo e succulento, che si spalma in itinere da gennaio a giugno 2011, tra gli spazi dell’Arsenale della Danza, fucina di Laboratori teatrali e luoghi performativi e rappresentativi come il teatro Piccolo Arsenale e il teatro Malibran.

Body in Progress, è il titolo scelto dal Direttore Ismael Ivo, quale naturale continuità di ricerca e sperimentazione in divenire dei precedenti temi affrontati con Under skin, Body & Eros,e Beauty.

La riflessione nel sociale , comporta ancor più attenzione al ruolo della Danza, dei “ Corpi in Progressione “, che raccontano e si articolano in questo nuovo Progetto, incontrando culture altre. Un dialogo con altre pratiche artistiche, modi e letture semantiche di gesti e movimenti corporei che danzano e nutrono le menti e gli stati d’animo più profondi. La convinzione, sostenuta dal Presidente della Fondazione , Paolo Baratta, è nelle parole del suo mentore, Ismael Ivo, eclettico artista, Direttore, coreografo e ballerino, che pone la riflessione sulla evoluzione del concetto di danza contemporanea……:

Ivo : “La Danza, può incidere sulla realtà contemporanea come strumento di trasformazione, influenzando il percorso personale e sociale di una moltitudine di individui, ridefinendo la vita e il destino di giovani di talento”.

Cosa significa , per questi ragazzi-allievi, lavorare e studiare, nei Laboratori coreografici dell’Arsenale ?

Ivo : “ Prima cosa, essere e agire, nella cornice suggestiva di Venezia , non è di poco conto, per il concetto stesso di creatività, e capacità di incontrare, gente, profumi e odori tipici delle città marinare, in continua mutazione e trasformazione.

Qual è l’essenza di questo Progetto ?

Ivo : “ Nella Danza c’è un momento in cui si studia.Un momento in cui s’impara, e un momento in cui si appresde dal Maestro, stando a contatto stretto, come gli artisti a Bottega nel Rinascimento. Questo è il principio con cui gli allievi avranno modo di carpire dai coreografi invitati, l’eccellenza.

Un Progetto Multiculturale?

Ivo “ Certamente si. Aperto a 24 giovani, provenienti da Venezia , dalla Regione Veneta e dal resto del mondo, con una collaborazione rivolta alla realtà del Sud America, in particolare del Brasile Per questo si è avviata una collaborazione con il SESC ( Servico Social do Commercio ), di San Paolo del Brasile , un organismo internazionale che da oltre 60 anni è impegnato in Programmi educativi e di recupero dei più disagiati, nelle favellas delle periferie urbane, attraverso, l’arte, la cultura e lo sport, non che la danza.

Da questa collaborazione, 5 giovani danzatori brasiliani dai 19 ai 23 anni, sono stati selezionati da Ismael attraverso un’audizione tenuta lo scorso novembre a San Paolo, città natale del coreografo Ivo, al quale , proprio in quel frangente, è stato insignito, dell’Alta onorificenza dal Presidente Lula da Silva, con la Medaglia al merito Culturale ( Ordem do Merito Cultural ), prima volta, per un esponente della Danza Contemporanea.

Pertanto, il Progetto in working progress, si articola in divenire, con dimostrazioni aperte al pubblico, chiamate Open Doors, a porte aperte, con gli allievi selezionati a far parte di questo Programma di Formazione Professionale, rivolto a giovani talenti, impegnati nello studio delle tecniche della danza, come Forsyte e Keersmaeker, in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello, la Facoltà di Design e Arti IUAV e il trasporto pubblico cittadino dei traghetti lagunari ACTV, con cui i danzatori prepareranno delle performance urbane out doors, interpretando ritmi e pulsioni del quotidiano.

La rassegna , dal 10 al 15 maggio , ospiterà le produzioni del Corso di Teatro Danza della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, con cui, Ismael Ivo , in veste di coreografo ospite, ebbe modo di creare Medea Material, vetrina , oggi per il giovane Michele di Stefano, e a seguire, Xavier Le Roy e Marten Spangberg e la Lia Rodrigues Companhia de Dancas.

Ivo e i suoi 24 danzatori saranno presenti con una nuova produzione, dopo i successi di The Waste Land e Oxygen , esportabile in tournèe regionale , nelle maggiori città venete.

Le attività della danza si concluderanno con la presenza del coreografo e danzatore israeliano Emanuel Gat, figura di spicco nel panorama della danza contemporanea, con una Prima Mondiale, il 24 e 25 giugno. Uno spettacolo che nasce nell’ambito del Programma European NetWORK of Performing Arts, che la Biennale condivide con il Festival Dance Umbrella, e il Centro di Stoccolma Dansen Hus.

Lente d’ingrandimento su Ismael Ivo

Performer danzatore e coreografo afro brasiliano attivo in Germania, Ismael Ivo, intreccia la scrittura di danza europea e nordamericana con una cultura del corpo che affonda nelle sue origini. Nato a San Paolo del Brasile, dove ha studiato danza e recitazione vincendo il premio come migliore danzatore solista nel 1979, 1981 e 1982, chiamato a New York e poi a Berlino, quali inizio del suo percorso artistico. Nel 1983, diventa membro della Compagnia Alvin Ailey Dance Center, la prima multirazziale, che mescola con geniale maestria i generi della danza classica , moderna , jazz e afro Dal 1985 , in Europa , a Berlino, Ivo collabora con Johann Kresnik, portavoce del Tanztheater, e esponenti massimi del teatro butoh, Ushhio Amagatsu e Sankai Juku. Numerose le partiture coreografiche firmate come autore ed interprete, tra cui si ricorda, Tristan und Isolde, realizzato insieme alla danzatrice Marcia Haydèe per il Theaterhaus di Stoccarda. Con Aura, un omaggio a Miles Davis e Alvin Ailey, premiato nell’ottobre 2000. Medea 2001 e Callas nel 2002. Nel 2005 riceve il prestigioso premio Time Out Award “ for the most outstanding, performance of the year”, per l’interpretazione di The Maids, tratto dall’omonimo testo di Jean Genet, partner di Koffi Koko, per la regia di Yoshi Oida ( l’attore feticcio di Peter Brook).

Alla Biennale di Venezia , dove Ivo è Direttore del Settore Danza dal 2005, ha presentato un assolo dedicato al fotografo Robert Mapplethorpe, Estratti da Gabriel Garcia Marquez, e più recentemente, nell’ambito delle produzioni dell’Arsenale della Danza, The Waste Land e Oxygen.